DAL 1923
La nascita della sezione
L’ 8 luglio del 1919, data della nascita dell’Associazione Nazionale Alpini (ANA) a Milano, vide anche due pinerolesi tra i soci fondatori: essi erano Landi Mina Alfredo e Rosia Isidoro. Per primi diffusero tale notizia nel pinerolese, ma le adesioni alla neonata associazione milanese non ebbero il successo sperato. Ciò dovuto anche alla distanza dal capoluogo lombardo.
La scintilla dalla quale scaturì l’idea di fondare una Sezione pinerolese dell’ANA di Milano, scoccò nel 1922, durante i festeggiamenti per il 50° di fondazione del Corpo degli alpini. Fra i promotori, l’Avv. Cerutti, il quale presiedette l’assemblea preliminare indetta per il 26 febbraio 1923. In detta sede, venne stabilita la data dell’assemblea costitutiva che portò alla nascita della Sezione Alpini di Pinerolo, il giorno 3 Aprile 1923.
Dalle elezioni che si tennero il giorno medesimo, risultò eletto primo presidente sezionale, il promotore stesso dell’iniziativa, l’Avvocato Emanuele Cerutti.
Presero il via così, tutta una serie di iniziative, manifestazioni e veglie in particolar modo dedicate a favore dei bambini orfani di guerra di caduti alpini presenti sul territorio pinerolese. In questa maniera, l’Associazione voleva contribuire anche economicamente alla crescita di coloro che vivevano in stato di necessità.
Seguirono inoltre, nei mesi successivi, la posa di lapidi ai battaglioni alpini del pinerolese; si scoprirono bronzei monumenti ineggianti alle virtù alpine; si convocarono raduni di soci e non soci alpini, si tennero conferenze di onorevoli e religiosi.
Il primo gagliardetto
Come ogni associazione, anche l’ANA di Pinerolo era smaniosa di dotarsi di un simbolo rappresentativo; come la bandiera lo era per la sede nazionale di Milano, Pinerolo si dotò di un gagliardetto di color verde di forma triangolare.
Finora privi di tale emblema per motivi economici, fu donato per buona grazia di un gruppo di signore e signorine pinerolesi, le quali si fecero promotrici di una sottoscrizione esclusivamente femminile che riscosse un grande successo, tanto da permettere la manifattura del Gagliardetto; questo venne inaugurato il 20 gennaio 1924.
I precursori: La Società di Mutuo Soccorso fra Militari Alpini in Congedo
Agli inizi del 1900, venne fondata a Pinerolo una Società di Mutuo Soccorso fra Militari Alpini in Congedo. La natura di questa associazione di alpini non era poi tanto diversa da quella delle altre Società (di calzolai, di geometri, ecc…) che dal 1848 in poi nacquero, fra le prime in Italia, nella cittadina di Pinerolo. L’intento comune era quello della sussidiarietà e sostegno nei confronti dei propri associati, con un sentimento di fratellanza comune durante i momenti di necessità.
Fu così che il 1° Marzo 1903, più di 200 alpini di Pinerolo e circondario si associarono tra di loro redigendo, alcuni mesi più tardi, uno statuto associativo enunciante diritti e doveri dell’iscritto. Il 20 Settembre, giorno dell’inaugurazione della Bandiera sociale, circa 300 soci parteciparono al banchetto augurale preparato per l’occasione.
Bandiera sociale inaugurata il 20 Settembre 1904
Purtroppo, la tragedia del Beth 1904, mise subito alla prova le capacità della neonata Società.
Dopo anni di serena attività, arrivò la prima guerra mondiale che portò sconvolgimento anche all’interno della S.M.S di Alpini in congedo; nuove norme regolamentarono l’associazione e dopo la guerra venne redatto un nuovo statuto.
Nel 1922 venne degnamente festeggiato il 50° di fondazione del Corpo degli alpini. Lo scoppio dell’ultima guerra mondiale, segnò anche l’inizio della fine per l’associazione la quale, il 21 gennaio 1942 cessò definitivamente di esistere.
E’ doveroso riportare che gli alpini non furono i primi militari a riunirsi sotto una bandiera sociale. Infatti la prima società nacque nel 1872, con il nome di Società di Mutuo Soccorso fra i Militari in Congedo.
Seguì, nel 1902, una Società di Sott’Ufficiali, Caporali e Soldati in congedo (probabilmente una frangia della Società qui appena descritta). Nel 1903, come già citato, la S.M.S. di Alpini in Congedo ed infine, nel 1907, l’Associazione di Mutuo Soccorso fra Militari Reduci d’Africa – Sezione Pinerolese, della quale facevano parte anche molti alpini.
Avvenimenti nel corso della storia della Sezione di Pinerolo
Dalla nascita della Sezione fino ai giorni nostri, la vita sezionale si è adeguata, ovviamente, all’andamento del mondo esterno, il quale ne ha determinato nel bene e nel male, la fisionomia attuale.
Dei princìpi fondamentali che sfociarono nella nascita di questa nostra associazione, una delle prime espressioni di solidarietà e di altruismo, venne rivolta ai bambini orfani di guerra di caduti alpini del pinerolese.
Correva l’anno 1917, quando venne scattata la foto sottostante: essa raffigura bambini rimasti orfani al termine della prima guerra mondiale dei quali la Sezione alpini di Pinerolo, contribuì al sostentamento tramite un sussidio economico.
Foto Orfani di guerra-Pinerolo 1917
Questo genere di aiuti erano frutto della volontà dei soci i quali, tramite una elargizione supplementare rispetto alla quota associativa, contribuivano all’epoca come meglio potevano. Ma vi erano anche altre forme di sovvenzioni, le quali accomunavano solidarietà e svago: una di queste era la veglia verde, manifestazione danzante che si teneva presso il Teatro Sociale di Pinerolo. Questo evento di grande richiamo nel pinerolese proseguì per parecchi anni con grande successo.
Seguì il periodo del cambiamento fascista e con esso, anche la denominazione dell’Associazione Nazionale Alpini dovette cambiare: essa assunse la denominazione di X° Reggimento alpini, la Sezione di Pinerolo divenne Battaglione Val Chisone (non potè diventare Btg. Pinerolo in quanto tale battaglione era già esistente), le sottosezioni divennero compagnie e i gruppi divennero plotoni.
Durante il periodo bellico della seconda guerra mondiale, anche la Sezione di Pinerolo dovette per forza di cose sospendere la propria attività. I soci vennero richiamati al fronte e proseguire ogni attività, risultò allora impossibile. Nel 1943 quindi, la Sezione alpini di Pinerolo cessò di esistere.
Ma nel 1947, una volta terminata la guerra e gli strascichi che la seguivano, la sede nazionale di Milano nominò un commissario con il compito di ricostituire la sezione alpini. Fu così che il 19 aprile, rinacque a nuova vita guidata dal suo neoeletto Presidente Ettore Serafino, l’attuale Sezione Alpini di Pinerolo.
Gli anni che seguirono, videro la rinascita dei gruppi che si erano sciolti e, contemporaneamente, la nascita di nuove realtà alpine in quei paesi ove non fossero già presenti; fu così che, fra alterne vicende, si raggiunsero le attuali 48 unità di gruppi raccolti sotto la Sezione Alpini di Pinerolo.
Con il passare degli anni, venendo meno il fervore degli anni della guerra, non si sopì però negli alpini il desiderio di incontrarsi e di ricordare gli avvenimenti passati. Si organizzarono quindi in quegli anni raduni sezionali, si inaugurarono monumenti in memoria di alpini e di battaglioni alpini, sino a giungere al compimento dei cinquant’anni di vita della sezione.
Non smisero inoltre di prendere forma, esempi di solidarietà alpina verso il prossimo; ne fu esemplare dimostrazione, il terremoto del Friuli nel 1976. In quella occasione L’Associazione Nazionale tutta diede grande esempio di efficienza e prontezza nel recare soccorso alla popolazione friulana durante e dopo la calamità. Fu questa la prima scintilla che darà vita alla Protezione Civile Nazionale alpina.
Purtroppo, si susseguirono nella nostra sezione anche i lutti di presidenti, di cappellani e di soci. Come se ciò non bastasse, esempi di civiltà proseguirono (come già avvenuto in passato) accanendosi contro i monumenti della nostra associazione, danneggiandoli e insudiciandoli. Inoltre, la sede sezionale fu costretta a cambiare sistemazione più volte in pochi anni. Ma nel 1997, con uno sforzo non indifferente dei soci tutti e grazie al lascito del Cav. Maurino Giuseppe, la Sezione Alpini di Pinerolo acquistò una sede propria nel centro cittadino.
Altruismo: un pilastro fondamentale per le penne nere. Su questo valore nell’anno 1999 la Sezione organizzò la prima “Operazione Stella Alpina”: in cambio di una libera offerta, ai concittadini ed ai turisti, vennero offerti vasetti di stelle alpine. La somma raccolta risultò di L. 103.000.000 che furono donati all’Istituto “Uliveto”, al Centro Socio Terapeutico Pinerolo, al Centro Socio Terapeutico Perosa Argentina e a Casa Brun.
Il 2-3-4 Settembre 2005, la Sezione ha organizzato con successo l’8° Raduno del 1° Raggruppamento alpino, ospitando a Pinerolo tutti gli alpini del Piemonte, della Liguria, della Valle d’Aosta e della vicina Francia.
Ai giorni nostri
Innumerevoli altri traguardi conseguiti in questi anni, come la piena proprietà della Sede Sezionale nonché nuove iniziative di solidarietà quale la ripetizione dell’Operazione Stella Alpina.
Siamo oramai ai giorni nostri. Con le proprie manifestazioni, l’Associazione non smette di dedicarsi alle proprie tradizioni, al prossimo e ai propri soci; ne sono esempio il Concerto tra le Vette, le adozioni a distanza e il Premio Fedeltà alla Montagna.
Ma altre lotte attendono la nostra associazione: l’abolizione della chiamata obbligatoria alle armi (la leva), oltre che a creare un impoverimento a livello umano per il singolo cittadino, provoca un assottigliamento tra le fila degli iscritti alla nostra associazione. Il nostro futuro quindi si presenta tutt’altro che roseo; sforzi sono già stati compiuti in questi anni per porre rimedio alla questione, in sinergia sia con l’amministrazione militare che con la sede nazionale; sebbene il lavoro svolto sia tanto, molto ne resta ancora da fare.
Nel frattempo la nostra Sezione, con il supporto di tutti i Gruppi che la compongono, è chiamata ad organizzare un compleanno molto particolare ed importante: 100 anni di vita. Un primo significativo appuntamento, sobrio come da stile alpino, Lunedì 3 aprile 2023, giorno esatto della ricorrenza dei primi 100 anni. Poi il weekend del 16, 17 e 18 giugno con un grande raduno e sfilata per le vie della Città di Pinerolo.